Olimpiagrenta vs ALLIEVI 99 1-4

Per capire l’andamento della partita e descrivere gli avvenimenti della stessa è importante oggi non prendere in considerazione il risultato finale e come per i mendicanti a bordo strada accettare quello che il fato o il destino ci consegna a piene mani: vittoria e tre punti in classifica. Lo specchio della prestazione sono i volti delusi e sconsolati dei ragazzi all’uscita dallo spogliatoio, non un sorriso, non uno schiamazzo, nessuna voglia di scherzare e condividere la prestazione offerta. Tanto silenzio non lo sentivamo da molto tempo, e si sa il silenzio delle volte, e questa è una di quelle, è rumoroso, disturba e genera fastidio.

La partita incomincia come i ragazzi la sognavano sabato notte, Olginatese all’attacco e padroni di casa sulle corde a difendere. Come diceva Cesare Pavese “Nel sogno sei autore e non sai come finirà”, mentre la sveglia suona al 18mo quando al primo tiro in porta i padroni di casa passano in vantaggio. Doccia gelata, sgomento e presa di coscienza che la frittata è fatta e bisogna solo rimboccarsi le maniche e ripartire. Quando però tutto non funziona la difficoltà sta nel tramutare le intenzioni in fatti, la testa pesante non ragiona, le gambe diventano dure, gli spazi diventano piccoli e come in un incubo quando si sta male il paesaggio intorno è deforme e diventa arduo mettere a fuoco, resettare il cervello e imbucare la strada giusta. Niente idee, niente gioco, niente tiri in porta, tanti errori fino allo scadere quando l’unica azione degna di nota impostata dalla coppia Bovis-Rada permette a quest’ultimo di sfoderare un tiro insidioso che il portiere intercetta ma non trattiene e sulla cui ribattuta è lesto Frigerio ad insaccare. Fine primo tempo… Nessuno invidia i ragazzi che entrano nello spogliatoio contenti del pareggio ma consci che l’allenatore li attende per un doveroso quanto duro confronto.

Il secondo tempo incomincia con i ragazzi all’attacco, sicuramente con un atteggiamento diverso, più incisivo e positivo e in meno di 15 minuti riusciamo a divorare almeno 4-5 palle goal. E’ al 20mo che l’incubo si smaterializza quando Catalano dopo l’ennesimo corner devia sotto rete e ci porta in vantaggio. Di solito l’entusiasmo prende il sopravvento e il “gasamento” diventa forza devastante, domenica questo non avviene e così al posto di chiudere la partita rischiamo il pareggio su di un capovolgimento di fronte e ringraziamo i padroni di casa per la loro scarsa mira e incisività. Per non farsi e non farci mancare nulla i ragazzi proprio allo scadere ci regalano due goal: il primo su rigore realizzato da Tenderini, il secondo con Catalano in contropiede bravo a tenere a giusta distanza il marcatore avversario e battere il portiere in uscita disperata.

Il dopo partita ci regala un comune denominatore: silenzio, rabbia e tanta voglia di riscatto. La maturità di un gruppo sta nell’atteggiamento e si denota nelle difficoltà, il grande uomo è colui che coglie l’attimo e trasforma un’esperienza negativa in trampolino di lancio, una pausa in meditazione e con le scelte del presente cambia il futuro e lo rende meraviglioso.

Ai posteri cioè a voi l’ardua sentenza!

Carlo Bovis

 

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